di GIOVANNA GELMI, tratto dal Notiziario dei Torreffettori.
Gli amanti dell’espresso hanno subito negli ultimi tempi duri colpi al loro credo: i caffè americani, i cold brew coffee e poi tutti gli specialty coffee hanno modificato la percezione del consumatore verso il classico espresso ed aperto opzioni nuove per i bar italiani.
Persino i bar hanno perso l’aspetto dei classici bar dove scambiare due chiacchiere e sono diventati delle postazioni di lavoro, sull’onda di enormi catene che hanno preso sempre più piede perlomeno in alcune grandi città e segnano il passo, per diventare, durante e dopo la pandemia, dei luoghi dove sperimentare le convivenze di nuovi e vecchi modi di bere il caffè.
È meglio che gli amanti dell’espresso si tengano forti perché sono in arrivo nuovi modi di consumare il caffè: non solo i grani hanno infatti straordinarie proprietà, ma persino le foglie! Oltre ad utilizzare i grani per farne straordinarie miscele, è possibile valorizzare anche le foglie.
Quindi perché bere solo i chicchi? Consumate come bevanda dalle comunità locali di diversi paesi africani, le proprietà salutari delle foglie di caffè, a differenza di quelle dei chicchi di caffè, sono state a lungo trascurate.
Le foglie di caffè potrebbero essere utili per prevenire molti disturbi quotidiani. Contengono infatti xantine, diterpeni, xantoni e molti altri derivati polifenolici come principali metaboliti secondari. Le xantine sono un gruppo di composti ai quali appartiene anche la caffeina, la teobromina e la teofillina.
I diterpeni sono noti per essere antimicrobici e antinfiammatori e costituiscono la base per composti biologicamente importanti come retinolo, retinale e fitolo. Gli xantoni posseggono un ampio spettro di proprietà farmacologiche, tra cui attività antiossidanti, antitumorali, antiallergiche, antinfiammatorie, antibatteriche, antimicotiche e antivirali.
Le foglie hanno, dunque, importanti componenti fitoattivi ma, se non usate correttamente, possono avere effetti negativi. Come per tutte le molecole bioattive, l’uso negligente delle infusioni di foglie di caffè può essere pericoloso, ad esempio un eccessivo effetto stimolante sul sistema nervoso centrale. Le infusioni di foglie possono, inoltre, interagire con altri farmaci somministrati in concomitanza.
Inoltre, la presenza di alcuni derivati diterpenici tossici richiede attenti controlli analitici sui manufatti a base di foglie di caffè. Di conseguenza, è necessario aumentare la conoscenza delle proprietà delle foglie di caffè per sapere se potrebbero essere considerate una buona fonte per la produzione di nuovi integratori.
In un recente studio realizzato dal German Cancer Research Center di Heidelberg in Germania, in collaborazione con l’Università Federale di Ceará e l’Istituto Agronomico di Campinas in Brasile, sono stati identificati e quantificati i composti polifenolici insieme alla caffeina presente negli estratti delle foglie di Coffea arabica provenienti da tre diverse regioni del Brasile (Ceará, Minas Gerais e San Paolo).
Inoltre, sono state valutate le correlazioni tra il contenuto polifenolico delle foglie di caffè e la capacità antiossidante delle medesime.
Oltre alla caffeina, sono stati rilevati ben quindici composti appartenenti a tre classi di polifenoli (xantoni, acidi clorogenici e flavonoidi). La concentrazione media dei composti polifenolici totali nelle foglie di C. arabica, raccolte da tre diverse regioni del Brasile, era piuttosto variabile. I valori più alti sono stati rilevati nelle foglie di caffe raccolte a Minas Gerais, seguite dalle foglie di caffè raccolte a San Paolo, e il più basso in foglie di caffè raccolte a Ceará nel nord- est del Brasile. Le tre classi di polifenoli hanno mostrato tutte eccellenti correlazioni nei saggi antiossidanti.
Il tè in foglie di caffè risulta quindi essere un’ottima bevanda funzionale, con il suo alto contenuto di composti polifenolici, che possono avere effetti biologici positivi, se ingeriti come parte della normale dieta umana.
Siamo di fronte a una nuova era? Vedremo varietà di caffè coltivate solo per raccoglierne le foglie e farne dei tè? A quanto pare abbiamo sbagliato a trascurare le foglie… anche sei ricercatori omettono di riferire il gusto delle bevande ottenute e questo rimane un grosso punto di domanda.